Quando qualcuno che conosce, e ama, a fondo una «cosa» ne parla, il più delle volte ne risulta un libro privo di fronzoli e molto interessante. È il caso di questa testimonianza di Jean-Pierre Longeat, abate di Ligugé, che stende un «rapporto» sulla sua vita di monaco, oggi, sugli aspetti più ideali e su quelli più pratici, legati alla contemporaneità. Questo, tra le altre cose, colpisce dell’essere monaco: il far parte di una condizione che si appoggia su un arco temporale molto ampio. Alcuni momenti della giornata del monaco sono identici a quelli di millecinquecento anni fa, altri sono tipici dell’altroieri. Restano alcune zone d’ombra, non potrebbe essere diversamente, come la trattazione del corpo e della castità, ma l’immagine complessiva è quella di una forma di vita comunitaria alternativa che può dare buona prova di sé – anche al di là della dimensione della fede, verrebbe da dire.
Jean-Pierre Longeat, Una giornata da monaco, Edizioni Messaggero Padova, 2009