Nazarena, monaca reclusa (pt. 2)

(La prima parte è qui)

Nazarena (che si definiva «grossolano cavolfiore») è una Madre del deserto teletrasportata nel Ventesimo secolo, ma non è inconsapevole del mondo che ha lasciato, né selvaggia e illetterata. La sua «durezza» è rivolta soltanto contro se stessa, il suo combattimento ha due soli nemici: «il diavolo e l’io». La sua scelta di un eterno presente («Bisogna liberare il momento dal peso del passato che non torna e dalle preoccupazioni del futuro ignoto», una frase «buddhista»), dello svuotamento per far spazio al Signore, può sembrare ancora più impressionante considerando la condizione da cui è partita, che non ci è difficile immaginare. La sua «immolazione perpetua di sé» è una sepoltura ante litteram.

Ancora una volta, è paradossale che l’aspirazione all’annullamento si traduca in una «soluzione» che fa di lei un caso unico – invece di nascondersi nell’anonimato di una professione monastica senza particolarità, lei sceglie l’assoluta eccezione, che la trasforma in una specie di punto di riferimento, un modello estremo (ancora in vita era già citata in varie pubblicazioni). La sua obbedienza a oltranza (in questo caso rivolta alla «chiamata» del Signore), ai miei occhi, ha i tratti della ferrea volontà di chi contro tutto e tutti ha deciso di andare per la sua strada (come dimostra il suo percorso di avvicinamento alla reclusione). Una strada priva di valore – lo ripete in continuazione – ma che allo stesso tempo rappresenta il sacrificio totale di quella limitata dotazione di vita che abbiamo.

Ma infine mi si potrebbe chiedere: Non si tratta in fondo di una libera scelta? Non c’è posto nel mondo per tutti? Insomma, che male ti fa? O non è forse che la sua intransigenza ti mette a disagio perché espone i tuoi sotterfugi, il tuo desiderio di solitudine con tutti i comfort?

Scrive la curatrice, Emanuela Ghini: «La sua ascesi radicale fa problema. […] Indubbiamente la vita di Nazarena ha aspetti di un totalitarismo accettabile solo nell’ambito della sua eccezionale vocazione». Immagino quanto sia stata meditata quella parola – «totalitarismo» – e forse è per questo che non riesco a seguirla, anche soltanto per comprendere.

O, più semplicemente, questo è uno di quei casi in cui da non credente è più onesto dire «non capisco», in cui la «fede» è una nebbia oltre la quale mi è impossibile vedere. Oltre la quale non so nemmeno cosa ci sia da vedere.

(2 – Fine)

Oltre ogni limite. Nazarena monaca reclusa 1945-1990, a cura di Emanuela Ghini, Casale Monferrato, Piemme, 1993.

3 commenti

Archiviato in Camaldolesi, Eremiti, Libri

3 risposte a “Nazarena, monaca reclusa (pt. 2)

  1. Fra Alberto

    Quello che penso su Nazarena potrebbe risultare un po´ bizzarro…
    L´esperienza dei reclusi in Occidente é presente solo in un ordine: i Camaldolesi. Forse per dire appunto con la storia che la reclusione é una vocazione eccezionale, rarissima. In Oriente i Basiliani hanno la professione angelica (li murano in cella). Quale significato per noi credenti puó avere? Solo uno: il fatto eccezionale che Dio si riservi alcune persone per poterle “abitare” totalmente. Ma questo ha anche una dimensione ecclesiale, sono anime che diventano delle specie di motori spirituali per tutta la Chiesa (scusate la banale analogia), nell´economia spirituale della Chiesa non é importante solo ció che fai, ma come lo fai e ancor di piú il “come sei”. Sono persone che Dio utilizza per dimostrare che rimangono sane senza incontrare nessuno, che esiste una relazione fondamentale soprannaturale.
    Ringrazio MrPotts per le sue riflessioni che sono sempre molto oneste e mi stimolano a vedere la nostra realtá sempre da una prospettiva diversa.

  2. d.

    Mi permetto di segnalare anche: http://romualdica.blogspot.com/2010/07/nazarena.html

    Inoltre, a quanto mi risulta, nella Congregazione camaldolese di Monte Corona (da non confondere con la Congregazione camaldolese dell’Ordine di San Benedetto) dovrebbero esserci, ad oggi, un paio di reclusi nel ramo maschile.

    Un del libro, in francese, del padre Lassus, O.P., si trova qui: http://www.clic3s.org/paiement/pai_barroux/items.php?SFamilleID=129&FamID=7&UID=2807201016310893.39.41.233

    • MrPotts

      Le segnalazioni son sempre benvenute, grazie. I reclusi e le recluse sono un pensiero difficile.
      Bella la libreria “en ligne” di Barroux.

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