Prendo sempre tutte le edizioni in cui mi imbatto (diciamo compatibilmente con le lingue che conosco e nei limiti di spesa): vecchi volgarizzamenti e nuove traduzioni, raccolte filologiche, scelte tematiche e per così dire d’autore1 o piccoli libretti da portarsi dietro – non importa, tutte, sempre; fino a quando i Padri del deserto non saranno diventati dei parenti lontani, una banda di vecchi amici un po’ strani, una schiera di venerati maestri, vestigia di una specie aliena capitata sulla terra, una manica di vecchi pazzi seminudi e irsuti che sorprendono, divertono, scandalizzano e insegnano. Così, mentre fai quello che puoi, ogni tanto senti la loro voce spezzata dai digiuni e intravedi i loro occhi lucidi di veglie disumane.
Così, ti capita di sentire l’abate Longino che dice: «Il mio terzo progetto è di fuggire lo sguardo degli uomini», e l’abate Lucio rispondergli: «Se non cerchi prima di correggerti in mezzo a loro, non è abitando solo che potrai correggerti». Oppure un anziano che dice: «Se ti si parla di qualcosa, non discutere. Se è bene, di’: “Va bene”. Se è male, di’: “A te giudicare!”. Ma non intervenire in nessuna discussione».
E spesso ti capita anche di vederli, mentre passano le loro giornate a intrecciare foglie di palma e si mettono alla prova, come in questa storiella, così bella e perfetta che merita di essere riportata per intero (con una sola minima variante di traduzione).
Due anziani vissero insieme molti anni e non litigarono mai. Uno disse all’altro: «E se una volta litigassimo, come fanno tutti?». Il fratello rispose: «Non so come si fa». L’altro disse: «Ecco, metto una pietra fra noi e dico: “È mia”, e tu mi devi dire: “No, è mia!”. È così che comincia una lite». Posero dunque un sasso tra loro. Uno disse: «È mio». E l’altro: «No, è mio». Il primo rispose: «Sì, è tuo; prendilo dunque e vai tranquillo». Così si separarono senza essere riusciti a litigare.
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- Detti e fatti dei Padri del deserto, a cura di C. Campo e P. Draghi, Rusconi 1975. Le citazioni si trovano rispettivamente alle pp. 105, 156 e 160.
Stupendo! Grazie 🙂
Non c’è di che, grazie a te.
(Io la trovo fantastica.)
E’ proprio un bel regalo, quello che mi hai fatto! I Padri del deserto sono stati i miei ispiratori nei primi anni del mio cammino spirituale ed ancora oggi li ricordo con sentimento e con ammirazione. E non manco di leggere di loro appena mi capita. Una benedizione a te (laica, ma non meno divina….) 🙂
Mi pare notevole che questo gruppo di individui possa essere fonte di ispirazione, se appena uno li considera come “fatto” religioso, storico, umano: e tuttavia sono d’accordo, possono esserlo eccome, lo sono! Si può allargare la visuale e cercare di capirne qualcosa nel contesto della storia del cristianesimo, ma poi, almeno per me, prevalgono quelle parole, poche, scelte e disidratate come la loro vita.
Delle benedizioni non si può che ringraziare, come dell’attenzione.
Grazie a te.
Stupendo l’episodio che hai riportato! Lo conservavo anch’io nella mia memoria e nel mio cuore, perché lascia davvero ‘a bocca aperta’ per la sua semplicità e immediatezza.
È vero, i padri con i loro detti ed esempi “sorprendono, divertono, scandalizzano e insegnano”, perchè susciatano il sorriso con la loro freschezza, perchè non si scandalizzano di parlare di nulla, perchè nulla alla fine è scontato.
Grazie di averlo condiviso… e attendiamo l’elenco di tutte le edizioni che possiedi!
Grazie, Andrea.
Un po’ di titoli li trovi, volendo, nella pagina della Bibliografia.
Comunque, ecco un elenco dei principali:
Domenico Cavalca, “Le vite de’ Santi Padri”, 2 voll., Istituto Editoriale Italiano s.d.
“Detti e fatti dei Padri del deserto”, a cura di C. Campo e P. Draghi, Rusconi 1975.
I Padri del deserto, “Detti”, a cura di L. Mortari, 2° edizione riveduta, Città Nuova 1980.
“Vita e detti dei Padri del deserto”, a cura di L. Mortari, 3° edizione riveduta, Città Nuova 1990.
“Parole dal deserto”, detti inediti di Iperechio, Stefano di Tebe e Zosima, a cura di L. Cremaschi, Qiqajon 1992.
Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l’Eremita, “Sentenze spirituali”, a cura di L. Coco, Città Nuova 2011.
Cirillo di Scitopoli, “Storie monastiche del deserto di Gerusalemme”, a cura di R. Baldelli e L. Mortari, Edizioni Scritti Monastici Abbazia di Praglia 2012.
Paolo Everghetinós, “Esempi e parole dei santi Padri teofori”, 4 voll., a cura di M.B. Artioli, Edizioni Scritti Monastici Abbazia di Praglia 2012.
I Padri del deserto, Detti. Collezione sistematica, a cura di L. d’Ayala Valva, Qiqajon 2013.
“Donne di comunione. Vite di monache d’oriente e d’occidente”, a cura di L. Cremaschi, Qiqajon 2013.
“Vie di preghiera. Testi dei Padri del deserto”, a cura di E. Ghini, EDB 2013.
“Con i Padri nel deserto (Storia dei monaci in Egitto)”, a cura di S. di Meglio, Edizioni Scritti monastici Abbazia di Praglia 2015.
“Detti e fatti delle donne del deserto”, a cura di L. Cremaschi, Qiqajon 2018.
Grazie di cuore per la preziosa condivisione!
forse i mistici sono un po’ “vicini psichici” di quei gruppi umani che sono meno terrestri e danno una prospettiva meno gravitazionale, più da sistema solare e oltre. Che strana metafisica! Arricchisci il repertorio clinico di questo spaesato terrestre, non posso che ringraziarti.
(Ma attento, Il gioco di quei due uomini rientra tipicamente nei giochi umani che mantengono e perpetuano relazioni. Hanno litigato davvero troppo da evitare di non litigare. Se l’altro non avesse preso la pietra… questa punteggiatura avrebbe posto fine psicopatologicamente alla loro incessante guerra. Il paradosso ha messo lo zampino)
Grazie a te per l’attenzione e gli spunti.
La tua lettura dell’episodio è fine, e invita a considerare certe dinamiche di quei rapporti, come di tutti.
Non ti nascondo, tuttavia, che io apprezzo la semplicità didascalica della storia, che ha una carica di insegnamento – sì, di edificazione – efficace e diretta.
E, ti dirò, anche la sua potenza visiva.