Una cosa di sicuro mi ha insegnato la lettura degli scritti dei monaci: tutte le frasi che mi colpiscono di più sono lo specchio in cui più chiaramente si riflettono i miei «peccati». E, forse, non saprei indicare specchio più limpido dei detti dei Padri del deserto.
Così, quando sono arrivato a pagina 63 di questa ennesima edizione che mi sono portato a casa1, e che leggo come se fosse la prima volta che avvicino Antonio, Poemen, Macario e soci, ho consumato tutte le matite rosse e blu e gli evidenziatori che avevo a disposizione.
Si domandò ad abba Elia: «Con che cosa saremo salvati in questi tempi?». Egli rispose: «Ci salveremo per il fatto di non avere stima di noi stessi».
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- Detti e fatti dei Padri del deserto, a cura di Cristina Campo e Piero Draghi, Rusconi 1975.
Incredibile coincidenza: ho ordinato proprio stasera online (usato ovviamente, poiché questa edizione curata da Cristina Campo è esaurita da tempo) il libro di cui si parla qui, spero di leggerlo presto. Intanto grazie per questo assaggio.
Ma dai!