Né dopo né prima (Dice il monaco, LVII)

Riferisce Beda il Venerabile, monaco e storico, che il re di Northumbria Edwin, intorno al 625, incerto circa l’opportunità di convertirsi al cristianesimo, chiese consiglio ai suoi dignitari. Uno di essi rispose così:

O re, la vita degli uomini sulla terra, a confronto di tutto il tempo che ci è sconosciuto, mi sembra come quando tu stai a cena coi tuoi dignitari d’inverno, col fuoco acceso e le sale riscaldate, mentre fuori infuria una tempesta di pioggia e di neve, e un passero entra in casa e passa a volo velocissimo. Mentre entra da una porta e subito esce dall’altra, per questo poco tempo che è dentro non è toccato dalla tempesta ma trascorre un brevissimo momento di serenità; ma subito dopo dalla tempesta di nuovo rientra nella tempesta e scompare ai tuoi occhi. Così la vita degli uomini resta in vista per un momento, e noi ignoriamo del tutto che cosa sarà dopo, che cosa è stato prima. Perciò, se questa nuova dottrina ci fa conoscere qualcosa di più certo, senz’altro merita di essere seguita.

Venerabile Beda, Storia ecclesiastica degli Angli, II, 13; a cura di G. Simonetti Abbolito, Città Nuova 1987, p. 143.

 

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