Spesso ho pensato che mi sarebbero bastati pochi minuti, diciamo dieci, di piena intelligenza dei pensieri di un’altra persona, di un mio «simile», per mettere nella giusta prospettiva una serie di inutili preoccupazioni e contorcimenti mentali con i quali mi accompagno quasi da sempre.
Bernardo di Chiaravalle ha insegnato, anche a me non credente, che il luogo della più esatta conoscenza degli altri è la propria interiorità, e che da quello specchio buio possono scaturire – devono, secondo Bernardo – l’umiltà e la compassione. Ciò nonostante non ho mai spento quel desiderio di vivere qualche momento di assoluta trasparenza. Probabilmente si è trattato di un mito vacuo, cui però ero per così dire affezionato.
Oggi, citato in un bel saggio del monaco cisterciense Raffaele Fassetta1, Bernardo mi ha spiegato perché tale trasparenza è sconsigliabile: «Non è possibile ottenere in questa vita una conoscenza perfetta gli uni degli altri, e forse non sarebbe neppure opportuno. Perché nella casa del cielo la conoscenza è un incentivo dell’amore, mentre qui potrebbe essere un ostacolo. Chi infatti può gloriarsi di avere un cuore casto? (Pr 20, 9) Onde, per chi è conosciuto, il rischio di essere confuso, e per chi conosce, il rischio di essere scandalizzato. Ci sarà gioia nella conoscenza soltanto là dove non ci sarà più nessuna macchia»2.
Ha ragione. Anche se ciò significa, per me che non credo né spero in «case del cielo», veder allontanarsi, se non la gioia, almeno la quiete della conoscenza.
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- Clairvaux, «Scuola di amore» sotto l’abbaziato di san Bernardo, in «Vita Nostra» 10 (VI, 1 – 2016), pp. 67-81.
- Il brano è tratto dal secondo dei Sermoni per la dedicazione della chiesa.
io mi sono sempre accontentato di molto meno: riuscire ad avvicinarmi per quanto possibile all’onestà tra me e me, quindi (a) nulla verso l’esterno e (b) nessun risultato definitivo ma solo piccoli passi avanti.
Non che ci riesca, ma c’è ancora tempo 😉
Sempre un buon programma.
Buonasera mi permetto di segnalare un libretto che ho molto apprezzato LA VITA QUOTIDIANA SECONDO SAN BENEDETTO di LEO MOULIN edizioni Jaca book
saluti
Sergio
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Sì, ho un volume precedente di Moulin di argomento analogo, ma penso che prenderò anche questo.
La ringrazio e la saluto.
Ho scoperto poi di averlo già: si nascondeva su qualche scaffale… 🙂