Lette nelle pagine di diario di un suo monaco, le ultime ore del monastero di Montecassino, prima e durante il bombardamento del febbraio 1944, sono impressionanti. Messo sulle sue tracce da un altro libro, ho potuto leggere il diario, cominciato nell’ottobre ’43 da d. Eusebio Grossetti e completato per la malattia di quest’ultimo da d. Martino Matronola, nel prezioso volume Il bombardamento di Montecassino, che contiene, oltre all’inestimabile testimonianza, molti altri documenti e materiali di grande interesse sulla vicenda. La narrazione concitata e aderente ai fatti ha dato corpo, tra le altre cose, a una galleria di immagini, di cui riporto qui tre «istantanee».
Intorno alle due del pomeriggio di lunedì 14 febbraio alcuni giovani civili recuperano all’esterno del recinto del monastero il foglietto qui riprodotto. Viene portato subito all’abate: «Il nostro cuore», annota Matronola, «è pieno di sgomento nel leggere tale volantino lanciato dai… Liberators». Gli sfollati assediano i pochi confratelli rimasti: cosa faranno i monaci?
Alle 9.30 di martedì 15 febbraio quello che resta della comunità si riunisce nella «stanzetta» dell’abate per recitare Sesta e Nona insieme. Sono in ginocchio per l’antifona finale e comincia il vero e deliberato bombardamento: «Atterriti sentiamo improvvisa una tremenda esplosione. Ad essa seguono altre senza numero, sono le 9.45 circa. Ci raccogliamo in ginocchio in un angolo della stanzetta, attorno al p. Abate che è ritto in piedi: egli ci dà l’assoluzione: diciamo giaculatorie per il gran passo. Le esplosioni ci scuotono fortemente: mettiamo l’ovatta nelle orecchie. Le spesse mura del rifugio con tutto l’ambiente, sussultano in modo spaventoso».
Alle 7.30 di giovedì 17 febbraio, con un crocifisso in mano, l’abate «esce fuori per primo attraverso lo spiraglio del portone [dell’abbazia] e le macerie che, fuori, in parte ostruiscono questo stretto passaggio, seguito ad uno ad uno dagli altri». Il piccolo corteo conta di imboccare la mulattiera Anzino, superare la linea del fuoco e raggiungere le retrovie. «Escono tutti dal monastero, siamo forse una quarantina in tutto, in colonna. I malati e i bambini proseguono come possono. La giornata è limpidissima.»
Il bombardamento di Montecassino. Diario di guerra di E. Grossetti e M. Matronola, con altre testimonianze e documenti, a cura di F. Avagliano, «Miscellanea Cassinese», Montecassino 1980.