Si sa che le agiografie sono piene di curiosità, spesso molto divertenti se decontestualizzate (il che non sarebbe corretto, lo so, ma pazienza). Così non se la prenderanno i vallombrosani se ironizzo su questa storiella che riguarda il loro padre (e che è raccontata da Andrea di Strumi nella sua Vita di Giovanni Gualberto, probabilmente del 1092); ci sarà modo di tornare sui temi seri e importanti della spiritualità di Vallombrosa (tra parentesi, uno dei nomi più belli della tradizione monastica).
Un giorno Giovanni Gualberto si trova davanti al suo monastero e vede una mandria di mucche. Idea: un po’ di cibo per i poveri! A chi chiedere? A san Paolo: «Oh, san Paolo, se tu me ne dessi una per questi poveri!» Detto fatto, una mucca crolla al suolo, stecchita.
Uhm, una però non basta… Zac! Altre tre, in rapida successione.
I pastori, «diventati per ciò tristi», spostano la mandria.
Giovanni, imperterrito, tira di nuovo in ballo l’apostolo: «San Paolo, essi sono fuggiti cambiando luogo, e tuttavia non possono sfuggire te, che sei il patrono di questo luogo». Risultato: quinta, sesta, settima, ottava e nona mucca.
Una mandria sterminata.
Umilmente, i pastori si lamentano: «[Scusa, Giova’] è meglio che te ne stia nel tuo cenobio di Vallombrosa piuttosto che venire qui a uccidere tanti animali!»
Ma Giovanni li rassicura subito: «So che siete tristi… ma non temete, poiché per il momento non ne morirà più neanche una».
E così avvenne.
Pare che un pastore meno rispettoso abbia borbottato: «Be’, grazie, ce le hai ammazzate tutte…»
(Nota saccente. Nella sua Vita del santo Giovanni, primo abate di Vallombrosa, composta una trentina di anni dopo quella di Andrea, Attone di Pistoia trascrive pari pari l’episodio, con una piccola, significativa variante. Là dove Andrea, alla fine del massacro, diceva: «Consumata però l’ultima, i pastori, rattristati dalla perdita subita, vennero da lui…», Attone scrive: «Allora i pastori, estremamente turbati per la perdita di nove animali, venendo verso di lui…» Come dire, non è che gliele ha ammazzate tutte, eh.)
Bellissimo anedotto… come dire: ma ora i poveri chi sono?
“Porcavacca” (:D) si dice “aneddoto” scusate l`errore da terza elementare, ma l´entusiasmo…