Dice Guerrico d’Igny, monaco e abate cisterciense, intorno al 1140:
Vorrei che tu scavassi dentro di te; infatti i tesori preziosi si trovano di solito nascosti nelle viscere della terra. In un campo era nascosto quel tesoro che spinse un uomo a vendere tutto il suo per il desiderio di averlo; in un campo i dieci uomini israeliti dicevano di aver nascosto i loro tesori e per questo scamparono alla morte. Quanti tesori di opere buone, quante ricchezze in frutti di pietà giacciono nascosti nel campo del corpo umano, e quanto di più nel segreto del cuore, purché vi sia chi lavori senza posa e scavi. Non ripropongo la famosa teoria platonica – per cui l’anima prima di essere unita al corpo aveva imparato le scienze che, oppresse dall’oblio e dal peso corporeo, devono essere ricuperate con disciplinato impegno –, ma ritengo che la ragione umana e le qualità naturali siano, con l’aiuto della grazia, il fondamento di tutte le virtù. Se dunque rientri nel tuo cuore ed eserciti il corpo, non dubitare che troverai tesori desiderabili e, se non d’oro subito dall’inizio, o d’incenso, certamente di mirra, che non è inutile.
♦ Guerrico d’Igny, Sermone I per l’Epifania, in: Bianca Betto, Guerrico d’Igny e i suoi sermoni, Edizioni Scritti Monastici, Abbazia di Praglia, 1988, p. 215.