Dice Gregorio di Nazianzo, scrivendo all’amico Amazonio nel 382:
Se un amico comune ti chiede che cosa fa Gregorio, dove si trova, che ne è di lui, digli senza esitare che vive nella quiete monastica e che di quelli che cercano di fargli del male se ne preoccupa tanto quanto di quelli di cui non conosce neppure l’esistenza. Ma se poi ti chiede come sopporta la lontananza degli amici, non parlargli più della quiete monastica, ma digli pure che a questo proposito è quanto mai vigliacco. Altri avranno altri punti deboli, il mio è l’amicizia e gli amici.
Gregorio di Nazianzo, Lettera 94, citata in A un amico. Lettere a Basilio ed Epigrammi, a cura di L. Cremaschi e B. Mariano, Edizioni Qiqajon-Monastero di Bose 2003, p. 3.