Dice Davide di Augusta, ofm, intorno al 1250:
Ignora le chiacchiere, perché rendono il cuore inquieto, distraggono la mente, esauriscono la devozione, e fanno perdere tempo senza utilità alcuna. Anche di quello che sai, non rovesciar tutto fuori come un vaso senza coperchio, che appena si inclina sparge attorno tutto quanto contiene, e che si espone alla povere e a ogni immondizia. Non stare volentieri in mezzo a tante persone, a meno che non si parli di Dio, di vita devota e di edificazione dell’anima. Quando parli non urlare, e non essere così impetuoso da evaporare ciò che tieni chiuso in te, come Eliu il Buzita.
♦ Davide di Augusta, La composizione dell’uomo esteriore e interiore, I, 16, 3, a cura di D. Pezzini, Paoline 2018, p. 164 (una superlativa novità editoriale: «Popolarissima nel Medioevo e nel primo periodo moderno», dice il risvolto di copertina, «l’opera, seconda solo all’Imitazione di Cristo, “fu per parecchi anni il manuale classico dell’ascetismo monastico” [De Guibert] e venne utilizzata nei noviziati francescani fino a metà Novecento».)