Dice Isacco di Ninive, monaco e vescovo, verso la fine del VII secolo:
Devi sapere, fratello mio, che per questo noi ce ne stiamo in una cella: per non venire a conoscenza delle opere malvagie degli uomini! Così, vedendo tutti gli uomini come buoni, giungeremo alla purezza dell’intelligenza. Se infatti anche noi ci facessimo accusatori, castigatori, giudici, vendicatori, inquisitori e censori, perché abbiamo preferito abitare nel deserto invece di abitare nelle città?
♦ Isacco di Ninive, Discorso L, 25, in Discorsi ascetici. Prima collezione, a cura di S. Chialà, Edizioni Qiqajon – Comunità di Bose 2021, p. 444. [Una breve citazione per «festeggiare», contenti e grati, questa notevole edizione («prima traduzione italiana dall’originale siriaco»), le cui oltre settecentocinquanta pagine saranno oggetto di futura ruminazione.]