Dice Ugo di San Vittore, monaco agostiniano, intorno al 1130:
Ogni giorno parliamo dell’amore, nel timore che da un momento all’altro possa scintillare e ardere nei nostri cuori, accendendo la fiamma di un fuoco che o tutto brucia o tutto purifica. È da lì, infatti, che viene tutto ciò che è bene; e tutto ciò che è male, viene da lì. La sorgente unica dell’amore, scaturendo dall’interno, alimenta due corsi. Uno è l’amore del mondo: la cupidigia; e l’altro è l’amore di Dio: la carità.
Proprio nel mezzo c’è il cuore umano (medium quippe est cor hominis), da dove sgorga la sorgente dell’amore. Quando l’appetito tende verso le cose esteriori, si chiama cupidigia; quando invece il suo desiderio si volge alle cose interiori, parliamo di carità. Cupidigia e carità, dunque, sono i due flussi che si sprigionano dalla sorgente dell’amore: la cupidigia è la radice di tutti i mali, la carità è la radice di tutti i beni. Da lì viene tutto ciò che è bene, e tutto ciò che è male viene da lì.
Qualunque cosa sia, è qualcosa di grande che abbiamo dentro di noi, ed è da lì che viene tutto quello che viene da noi. E questo è l’amore.
♦ Ugo di San Vittore, La sostanza dell’amore (De substantia dilectionis), I, in Sei opuscoli spirituali, a cura di R. Baron, traduzione di M. Spinelli, Edizioni Studio Domenicano 2016, p. 93.
Meraviglioso…! Grazie! 🙂