Anselme Le Bail, 1878-1956, o.c.s.o. Grande figura di educatore e di organizzatore, molto attento al recupero della tradizione originaria dei cisterciensi. Bretone, entra nel 1904 nell’abbazia trappista di Scourmont, in Belgio (famosa, tra l’altro, per la birreria che produce la Chimay). Dopo i voti è maestro dei conversi e maestro dei novizi. È eletto abate di Scourmont nell’ottobre del 1913 e mantiene la carica fino alla morte.
Cappellano militare dall’inizio della Grande Guerra al 1919, «per quasi tutta la guerra tenne a Compiégne una specie di quartier generale della spiritualità cistercense» (Th. Merton), raccogliendo scritti e materiali liturgici per i confratelli che erano stati richiamati in fanteria e pubblicando il quindicinale Le Moine soldat. Bulletin du Cistercien aux Armées. Il periodico era diviso in tre parti, come ci racconta sempre Merton, la prima dedicata al martirologio cisterciense, la seconda alla regola e la terza «specificamente ascetica, che cercava di svolgere il compito immane di mantenere vivo lo spirito del monachesimo cistercense nel cuore di uomini che, inginocchiati nel fango e nel sudiciume, divorati dai parassiti, avevano l’obbligo di cacciarsi a vicenda come animali selvaggi».
Durante la seconda guerra mondiale, poi, ventiquattro monaci di Scourmont vennero mobilitati, ma don Anselme tenne duro nella sua abbazia finché i tedeschi, dopo l’invasione del Belgio, la occuparono fino alla fine delle ostilità. Allontanato dal suo monastero, don Anselme riprese le pubblicazioni di Le Moine soldat, «per continuare il suo servizio pastorale per i monaci al fronte».
(Notizie da Thomas Merton, Le acque di Siloe (1949), Garzanti 1992, p. 252, e Armand Veilleux, in «Collectanea Cisterciensia» 63 [2001], pp. 224–33.)
Spettacolo. Adoro la Storia e certe storie all’interno di esse.
Grazie. Mi spiace non essere ancora riuscito a trovare una traccia di quella pubblicazione.