Dice Ivo di Chartres nella sua sterminata Panormia («raccolta di tutte le leggi»), compilata tra il 1092 e il 1095 sulla base di tutte auctoritates a lui note:
Bisogna sapere che, poiché la loro natura è aerea, i demoni superano facilmente in sensibilità i corpi terrestri. E anche in velocità, a causa della superiore mobilità del corpo aereo, superano incomparabilmente non solo la corsa di tutti gli esseri, sia uomini che bestie, ma anche il volo degli uccelli [verum etiam volatus avium incomparabiliter vincant]. Dotati di queste due qualità, che sono connesse al corpo aereo, cioè l’acutezza dei sensi e la velocità di movimento, predicono o annunciano molto prima che siano conosciuti fatti di cui gli uomini si meravigliano a causa della lentezza dei loro sensi terrestri. Per via della loro lunga esistenza, inoltre, i demoni hanno anche un’esperienza delle cose di gran lunga maggiore di quella che gli uomini possono ottenere, stante la brevità della loro vita. Grazie a questi poteri efficaci che la natura del corpo aereo ha loro conferito, i demoni non solo predicono molti eventi futuri, ma compiono anche molti prodigi, e poiché queste cose gli uomini non sono in grado di dire né di fare [quae quoniam homines dicere ac facere non possunt], alcuni li ritengono degni di essere serviti e di ricevere onori divini, e la colpa è soprattutto della curiosità, dell’amore per la falsa e terrena felicità e della gloria temporale.
♦ Ivo di Chartres, In che modo i demoni predicono il futuro, in Panormia, VII, 68.
