
Chiostro pensile
«L’aggiunta di un altro nome a quello di battesimo, o il cambiamento di esso, è lasciato alle usanze dei singoli monasteri, secondo l’opportunità e la discrezione dell’abate» (9. Nome monastico).

Chiostro botanico

Un corridoio
«L’abito proprio del monaco comprende: tonaca, cintola, scapolare e cappuccio. La cocolla è l’abito corale per i professi solenni. Il colore di questi indumenti è nero, la forma quella tradizionale dei nostri monasteri. Nell’esercizio delle varie attività e fuori di monastero l’abito del monaco è regolato dal Consuetudinario» (12. Vesti del monaco).
«Alla pulizia e al buon ordine della cella ciascun monaco provveda da se stesso, tranne il caso di infermità. L’Abate curi che nelle celle dei fratelli non manchi il necessario, ma non vi sia nulla di superfluo, cosicché in essa si rispecchino la povertà e la semplicità» (22. Cura della cella).

Refettorio monumentale
«In forza della professione di povertà evangelica i monaci non possono alienare oggetti né spendere denaro senza l’autorizzazione dell’Abate. Questi e il cellerario vigilino perché nessuna spesa sia fatta a loro insaputa» (68. Povertà individuale).

Refettorio monumentale col pulpito del lettore
«Secondo la dottrina della Chiesa e della santa Regola, ogni lavoro ha la sua dignità. Perciò conviene che nei lavori e nelle faccende domestiche, come pulizie della casa e simili, collaborino tutti i monaci, non esclusi quelli che si applicano con profitto ai lavori intellettuali; in tal modo mentre praticano una salutare ascesi, raggiungono un maggiore equilibrio personale» (79. Lavori domestici).

Memoria dei confratelli defunti
«Specialmente nell’attuale contesto sociale i fratelli ricordino la tradizionale separazione dal mondo. Essa comporta la clausura, come valorizzazione di uno spazio riservato ai monaci, e un orario, come utilizzazione del tempo in funzione dei rapporti con Dio. Tale separazione non soltanto rende alieni da ogni mondanità, ma esige anche la rinuncia a possibilità per altri legittime e così diventa segno della trascendenza del Regno di Dio» (83. Senso della separazione).

Sala capitolare
«I monaci siano sobri nel tempo da concedere ai mezzi di informazione, specialmente agli audiovisivi, secondo la consuetudine del monastero e il prudente giudizio dell’Abate» (86. Mezzi di informazione)1.
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- La visita all’abbazia, ridotta per i noti motivi contingenti, è stata compensata da un acquisto massiccio al negozio, in particolare di volumi della benemerita collana degli «Scritti monastici». Ho inoltre recuperato il volume S. Regola – Costituzioni – Ordinamenti, a cura della Provincia italiana della Congregazione Sublacense Cassinese dell’Ordine di San Benedetto (2016), di cui Praglia fa parte. Le citazioni che accompagnano le immagini (foto Potts) sono tratte da questo volume, più esattamente dagli «Ordinamenti dei capitoli provinciali».
a Praglia c’è il cognato di mio fratello 🙂 (tuo omonimo)
Ma dai!
ebbene sì 🙂