«La puntura del discorso» (Dice il monaco, XV)

Dice Isaia di Scete, intorno al 400:

Se uno pronuncia parole che non giovano, tu non ascoltarle per non trascurare l’anima tua. Non avere riguardo davanti a lui di rattristarlo e di respingere quanto è stato detto da lui dicendo: «In cuor mio non lo accetto, non dire questo». Tu infatti non sei di più del primo essere plasmato che Dio fece con le sue mani e a cui non giovò quel discorso cattivo. Fuggi dunque e non prestare ascolto. Ma, fuggendo fisicamente, bada di non voler sapere le parole che sono state pronunciate. Infatti se senti la puntura del discorso i demoni non si fermano alle parole che hai ascoltato ma uccidono la tua anima. Quando fuggi, fuggi completamente.

Isaia di Scete, Sentenze, 8, 15, in Sentenze spirituali, a cura di L. Coco, Città Nuova 2011, p. 79.

Lascia un commento

Archiviato in Dice il monaco

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.